Visitare i ditorni di Matera
Il territorio nelle vicinanze di Matera possiede straordinarie risorse culturali e ambientali.
Imboccando la statale 7 in direzione Taranto si incontra il santuario rupestre della Palomba che rapresenta il primo insediamento monastico a nord lungo la Gravina di Matera. Poco più avanti lungo la stessa strada si incontra il Parco di Scultura contemporanea della Palomba, si tratta di un grande e suggestivo spazio costellato delle imponenti sculture dell’artista di fama internazionale Antonio Paradiso. Poco più avanti vi sono gli importanti presidi culturali del Parco della Murgia Materana.
Verso Ovest invece, seguendo la strada per Miglionico in località Pietra Penta, lungo la gravina di Piacciano vi è la Cripta del Peccato Originale, una delle più antiche e importati chiese rupestri dell’agro materano in cui è possibile ammirare un ciclo di affreschi del IX secolo. A poca distanza dalla Cripta c’è l’Oasi faunistico di San Giuliano.
il Parco Storico Archeologico Naturale delle chiese Rupestri del Materano
Gran parte del territorio di interesse culturale e naturalistico nelle vicinanze di Matera è occupato dal parco della Murgia Materana, un territorio vastissimo che si estende per tutta la lunghezza della gravina di Matera su entrambi i lati, sia all’interno del canyon che negli immensi pianori calcarei soprastanti. Conosciuto anche come il Parco della Murgia, questo parco regionale è un’area protetta che si estende per 8000 ettari nel territorio di Matera e Montescaglioso. Fu istituito nel 1990 per tutelare una porzione di territorio denominato Murge Materane che si estende dai confini pugliesi fino all’imbocco della valle del fiume Bradano. Si tratta di un ambiente naturale particolarmente suggestivo, ricco di evidenze naturalistiche, storiche e archeologiche. Una parte del parco, quello adiacente ai Sassi di Matera, fa parte del sito Unesco ed è inserito nella lista del Patrimonio Mondiale a testimoniare il forte legame che esiste tra questo territorio e la città di Matera.
L’area del parco è stata abitata fin dalla preistoria come testimoniano i molti reperti archeologici custoditi nel Museo Domenico Ridola di Matera. Dai primi insediamenti Paleolitici ritrovati in grotte e ripari lungo le gravine di Matera, uno fra tutti la stazione di Grotta dei Pipistrelli, si passa agli insediamenti neolitici presenti prevalentemente nell’area nord, caratterizzati dalla presenza di villaggi trincerati riferibili ai periodi più antichi del Neolitico. A questi primi insediamenti preistorici sono seguiti quelli legati alle età dei metalli fino ad arrivare al periodo magno-greco. I rapporti di Matera con le vicine colonie e la successiva dominazione romana stranamente non hanno lasciato che poche testimonianze sul territorio, mentre a partire dal VIII secolo con l’arrivo dei Longobardi sembra che la storia di Matera prenda un nuovo impulso. Sia i Sassi che l’area del parco vedono a partire dal VIII secolo l’insediamento di in considerevole numero di chiese rupestri la cui edificazione è continuata fino al XIII, insieme ad una serie di casali rupestri medievali anche loro disseminati lungo tutto il percorso del torrente Gravina di Matera.
L’Oasi faunistica del lago di San Giuliano
Il lago di San Giuliano è un invaso artificiale che dista pochi chilometri da Matera e lo si può raggiungere dalla statale per Miglionico oppure dalla strada che da Matera porta al borgo rurale della Martella. L’invaso ottenuto tramite una diga costruita negli anni cinquanta sul fiume Bradano, ha esaurito il suo ciclo di vita ma non è stato dismesso perché nel frattempo si sono determinate una serie di condizioni favorevoli affinché l’area diventasse una delle zone umide più importanti della Basilicata. Attualmente il lago è una zona a protezione speciale ZPS e un sito di interesse comunitario SIC, ricade nei comuni di Miglionico e Grottole.
L’oasi naturalistico di San Giuliano è frequentata tutto l’anno sia da uccelli migratori che stanziali tra i quali ci sono cicogne, gru, spatole, aironi rossi, bianchi maggiori e cinerini oltre che da morette tabaccate, avocette e cavalieri d’Italia e la fauna tipica delle zone fluvio-lacustri prima fra tutte la rarissima Lontra. L’area di notevole valore paesaggistico e naturalistico si estende per 1300 ettari ed è costeggiata da una strada panoramica che interessa tutto il versante materano che permette passeggiate molto belle sia a piedi che in bicicletta. Lungo questa strada e le sponde del lago si può godere di una splendida visuale del lao e di un paesaggio rurale costituito da dolci colline coltivate intervallate da boschetti di macchia mediterranea.